Ciascuno di noi ha la necessità di recarsi dal dentista per farsi praticare un trattamento di igiene orale. Infatti, nonostante la perizia e l’impegno che ciascuno di noi può attuare nella pulizia periodica (dopo ogni pasto) della sua bocca, permane sui nostri denti un piccolo residuo. Tale residuo si chiama placca. Nel residuo di cibo si insediano numerosi batteri, che, col passare del tempo, esercitano un danno alla gengiva, il residuo alimentare si indurisce. Tale residuo, indurito, prende il nome di “tartaro”. Quando questo si forma, diventa impossibile per ciascuno di noi riuscire a rimuoverlo. Pertanto dobbiamo recarci dal dentista, il quale, con gli strumenti che egli possiede, ci rimuoverà dai denti questo dannoso deposito duro. Se il tartaro rimane depositato sul dente, determinerà una infiammazione della gengiva, inizialmente impercettibile, ma fastidiosa e sempre più grave che potrà portare alla perdita dei denti. Solitamente il tartaro è depositato sul dente nel bordo fra dente e gengiva. L’infiammazione colpisce questo bordo gengivale, che si gonfia e si stacca dal dente. Se il bordo si stacca, l’osso sottostante non è coperto dalla gengiva, per cui, in quella zona infiammata, l’osso si ritira. Se l’osso si ritira, la radice del dente rimarra non coperta dall’osso, come dovrebbe essere. In alcuni casi l’osso si ritira e la gengiva rimane ancora al suo posto a coprire il dente; in alcuni casi la gengiva si gonfia e copre maggiormente il dente e, in questo caso, peggiora la situazione, perché sarà maggiore il deposito di cibo fra il bordo gengivale ed il dente. In altri casi la gengiva si ritira e la radice si scoprirà ed il dente sembrerà allungato. In realtà il dente rimane al suo posto, ma è la gengiva che si è allungata.
Il trattamento di igiene orale, chiamato solitamente ablazione del tartaro, consiste nella pulizia della bocca effettuata dal dentista con gli strumenti che egli ha a disposizione nel suo studio.