Prima di parlare della carie è importante conoscere l’anatomia del dente. Esso è costituito da una parte esterna (fig. 01), visibile (la corona), ricoperta dallo smalto e da una parte interna, non visibile, la radice, che sta nell’osso. Lo smalto è uno strato sottile di prismi. Sotto lo smalto c’è uno strato più spesso, chiamato dentina. All’interno della dentina c’è un tessuto vascolo nervoso, che si chiama polpa dentale. Comunemente la polpa dentale viene chiamata nervo (fig. 01 e fig. 02).La carie è una lesione distruttiva del dente e può verificarsi a qualsiasi età ed interessare qualsiasi sua superficie. Statisticamente si è visto che la carie si verifica soprattutto in tre periodi della vita: intorno ai 6 anni di età, intorno ai 16 anni ed intorno ai 30 anni. Al di fuori di queste età la carie si verifica ancora, ma in maniera meno distruttiva, violenta e rapida. Inizia in una zona qualsiasi dello smalto (colpisce anche la radice se questa è scoperta) e poi si approfondisce all’interno verso la dentina fino ad arrivare al nervo. A seconda della sua profondità e della sua aggressione al dente, la carie provoca una sintomatologia diversa, che va dalla sensibilità al caldo o al freddo o a certi cibi (dolce, salato, acido) fino al dolore spontaneo, continuo e talvolta, di grande intensità. La carie inizia sempre con una demineralizzazione dello smalto. Questa è dovuta allo “scioglimento”, ad una modifica, attuata da sostanze chimiche che passano nella bocca o residuano in bocca. C’è anche una causa batterica: certi batteri provocano la carie (streptococchi, lactobacilli)). Pertanto si può dire che la carie è una malattia trasmissibile. Se una sostanza nociva passa dalla bocca e rimane in contatto con i denti per poco tempo, il danno che essa provocherà sarà lieve. Se il tempo che essa rimane in bocca, in contatto con i denti, è più lungo il danno sarà maggiore. Infatti, affinché il dente si cari, sono indispensabili 3 fattori che devono agire contemporaneamente:
– il dente deve essere in bocca
– devono essere presenti microrganismi
– deve essere presente residuo alimentare
Questi 3 fattori devono agire, coesistere, per un tempo abbastanza lungo (fig. 03). Questo significa che la carie distrugge il dente solo se esso è in bocca, ricoperto da residuo alimentare, in presenza di microrganismi, e questi tre fattori devono agire per lungo tempo. Ovviamente i denti devono stare in bocca e per tanto tempo (vorremmo che ci durassero tutta la vita). Pertanto, gli unici elementi su cui possiamo agire, o che possiamo modificare, sono il residuo alimentare ed i microrganismi. Quindi, quanto più noi terremo pulita la nostra bocca ed i nostri denti, rimuovendo il residuo alimentare ed i microrganismi, tanto più i nostri denti dureranno nel tempo. L’unico modo per ottenere questo è di praticare una scrupolosa igiene orale, attraverso una accurata pulizia a casa nostra, attuata di frequente nell’arco della giornata. Possiamo eseguire questo con spazzolino, dentifricio, spazzolino interdentale (fig. 04), filo interdentale (fig. 05), spazzolino elettrico (fig. 06), getto d’acqua (in commercio esistono numerosi dispositivi appositamente costruiti per questo scopo, fig. 07). Se noi ci lavassimo i denti una volta al giorno oppure mai, otterremmo il risultato che molto presto i nostri denti si carieranno o si ammaleranno. Se noi ci lavassimo i denti due o tre volte al giorno, otterremmo il risultato che i nostri denti impiegheranno un po’ di tempo ad ammalarsi, ma sicuramente si ammaleranno. Se noi ci laveremo i denti in maniera efficace e corretta, almeno la mattina dopo la levata, e dopo ogni pasto (colazione, pranzo, merenda, cena) e prima di andare a letto la sera, molto probabilmente i nostri denti ci dureranno tanto tempo. Ma questo non basta, perché dobbiamo anche recarci dal nostro dentista di fiducia per fargli controllare i nostri denti ed eventualmente farci praticare una pulizia con le apparecchiature che egli ha nel suo studio. Ma dobbiamo anche stare attenti a quello che mangiamo. Numerose sono le sostanze che possono indurre alla carie. Spesso il primo nostro pensiero va allo zucchero. In realtà qualsiasi cosa che passa dalla bocca può provocare danno. Lo smalto dei nostri denti è costituito da calcio. Il calcio è considerato un metallo nella tavola periodica degli elementi di Mendeleïev. Una reazione chimica fra:
Acido + Metallo (per esempio il calcio) = sale (di calcio) + acqua
Quindi, un acido qualsiasi che si trovasse in bocca, per poco (pochi danni) o per molto tempo (grandi danni) scioglierà lo smalto dei denti nella zona in cui è rimasto a contatto. Lo zucchero caria i denti perché viene trasformato dalla saliva in acido ossalacetico. Quindi acido + metallo = sale più acqua. Molte sono le sostanze che provocano la carie (fig. 08). Spesso nessuna di esse è conosciuta come capace di provocare la carie. Per esempio, i succhi di frutta contengono acido. È questo che rende aspro il succo di frutta. L’aranciata è acida. Contiene vitamina C, che è acido ascorbico. La cedrata contiene acido citrico. L’arancio ed il mandarino contengono la vitamina C, l’acido ascorbico. Le bibite in generale sono acide. L’aspro che noi percepiamo nella bibita è dovuto ad un acido (acidificante) contenuto nella bibita. Su ogni confezione esiste la scritta “acidificata con acido…..” (fig. 09). Non sto criminalizzando o incolpando, della incidenza della carie, le ditte che fabbricano bibite e non sto inducendo le persone ad evitare o a diminuire il consumo delle bibite stesse. Ma si sappia che le cose stanno così. Quando noi mangiamo un arancio, supponiamo di 10-12 spicchi, impiegando 30-40 secondi per spicchio, impiegheremo 300-400 secondi a mangiarlo. Pertanto l’acido dell’arancio rimarrà a contatto con i nostri denti per circa 5-6 minuti. Durante questo tempo la vitamina C (acido ascorbico) rimarrà a contatto con lo smalto per tutto quel tempo e provocherà dei danni. A lungo andare, durante la stagione delle arance (periodo invernale) i denti diventeranno inizialmente enormemente sensibili, poi saranno dolenti spontaneamente, poi saranno dolenti al contatto con lo spazzolino o durante la masticazione, e rischieranno di cariarsi. Il danno minimo che i denti possono subire è una demineralizzazione dello smalto. Non sto dicendo che non dobbiamo mangiare le arance (d’estate ci sono prima le ciliege, poi le pesche, poi le albicocche, poi le prugne, ecc.), ma di mangiarle in maniera moderata (meglio in spremuta, o frullate, si beve e via) e non tutti i giorni o a tutti i pasti.